Oltre a essere un autore, sono anche un lettore, così ecco a voi le recension dei libri che leggo. Non mancano opere di autori e autrici emergenti molto promettenti.
Non vedo l'ora di farlo perché attraverso questo racconto ho potuto assaporare la scrittura dell'autrice, che mi è parsa molto diretta e capace di attrarre il lettore sia attraverso i dialoghi che le descrizioni.
Jane Eyre è quindi un'eroina, capace di pensare con la propria testa e di superare ostacoli affatto semplici.
Inizialmente la loro è soltanto un'amicizia che però sprona Martin a leggere prosa e poesie, per poi comporre versi propri, studia persino la fisica e l'aritmetica, per infine abbandonare il lavoro di marinaio e intraprendere qualcosa di più complesso, ma difficile da realizzare: la strada dello scrittore di successo.
Ed è qui che questo romanzo mostra tutto il sul dispotismo, inizialmente creato in laboratorio come cura per l'Alzheimer, il virus muta e diventa capace di blindare i ricordi degli infetti, rendendoli inutilizzabili. Chi si ammala finisce per perdere persino l'uso del linguaggio e non è più capace di provvedere ai propri bisogni.
Le donne che amano troppo hanno tutte una cosa in comune: un'infanzia difficile. È proprio nella famiglia di nascita che inizia la problematica che renderà la donna una persona tra coloro che amano troppo. Infatti, secondo l'autrice, capita molto spesso di sentirsi attratti da una persona con problematiche molto simili a quelle affrontate durante l'infanzia, spesso derivanti da uno dei due genitori o dalla situazione familiare creata da entrambi.
In questa raccolta edita da Feltrinelli possiamo leggere i primi nove racconti, in cui è palpabile il grandissimo ingegno di Lupin, con il suo approccio ai furti che suona sempre come una sfida personale.
Così abile da essere sfidato apertamente, attraverso alcune chiamate telefoniche, proprio dal serial killer, un cinefilo che uccide ispirandosi ai grandi thriller cinematografici. Ripresentando le scene del crimine già viste nei film che più ama.
L'ambientazione è quella che più amo, quindi non poteva mancare nella mia libreria questo volume di cui ho visto l'interpretazione cinematografica anni fa e che consiglio, per una volta, forse più del romanzo.
Lo trovo particolare anche perché non è facile imbattersi in un romanzo rosa in cui vi è un protagonista maschile, soprattutto se scritto da una donna.
Lo stile dell'autrice è semplice e diretto, senza troppi fronzoli, ma concentrato a raccontare ciò che il lettore vuol conoscere. Senza far mancare mai rivelazioni e colpi di scena, grazie anche a una trama completa e chiara nel suo insieme.
Devo dire però che questo libro mi ha un po' deluso, mi aspettavo qualcosa di più dal punto di vista filosofico. Le nozioni che ho trovato tra le pagine non si scostano molto dagli insegnamenti zen e di combattimento che è possibile anche ritrovare ne "L'arte della guerra di Sun Tzu".
E in questo romanzo di personaggi particolari ne esistono diversi, tutti con le loro ossessioni, passioni e paure, e tutti abitanti di Quinnipak, cittadina immaginaria ottocentesca, in cui Baricco intreccia la vita, che è destino, che è caso.
Quello che per molti potrebbe essere una fortuna, per Paul è l'inizio di un incubo, perché Annie è pazza e per di più è una sua fan, tanto da conoscere per filo e per segno tutti i romanzi della serie Misery.
Edmund e Lucy sono costretti ad andare a casa del cugino, ed è in quella occasione, mentre i due litigano con Eustachio, che inizia il loro fantastico viaggio. Il quadro di un veliero si anima improvvisamente e i tre ragazzi sembrano rimpicciolire mentre al tempo stesso vengono risucchiati nel quadro e tra le onde del mare di Narnia.