Descrizione
Istrionico, audace, impertinente. È Arsène Lupin, bestia nera delle forze dell’ordine, seduttore infallibile di ogni donna incontrata sul proprio cammino, eroe d’elezione di chiunque apprezzi un sense of humour sottile e raffinato. Facendosi beffe delle regole costituite, deruba e mette in ridicolo i ricchi borghesi, ma non per astratto afflato anarchico o desiderio ridistributivo alla Robin Hood. No, a muoverlo sono sete di potere, gusto dell’azione e bisogno di dispiegare tutta la propria energia fisica e intellettuale. In questo senso Arsène Lupin è un vero e proprio uomo del proprio tempo, la Belle Époque francese, che filtra tra le pagine delle sue avventure incarnandosi non solo nell’(auto)ironia del protagonista, ma anche nel suo approccio al mondo, ampiamente debitore dei pensatori francesi dell’epoca – in primis Bergson, con il suo “élan vital” declinato in chiave superomistica. E fu proprio questo suo essere profondamente in sintonia con il sentire di un’epoca a farlo apprezzare anche dai lettori colti legati ai circoli delle avanguardie, oltre che a consacrarlo come eroe indimenticabile della narrativa popolare e di intrattenimento.
Recensione
Il ladro più amato del mondo
Da bambini tutti noi abbiamo visto almeno una puntata del mitico Lupin, il cartone animato che racconta le prodezze del ladro più astuto. Ma come è nato il personaggio di Lupin?
Grazie a questo libro possiamo saperne di più sul suo conto, scopriamo così che l'autore ha creato un personaggio indimenticabile quasi per caso, dopo che gli era stato chiesto di scrivere un racconto autoconclusivo per un giornale. Nasce così uno dei ladri più famosi, ma l'autore non si aspettava un successo simile, e decide infine di continuare a scriverne, realizzando quindi una serie di racconti sempre per lo stesso giornale.
In questa raccolta edita da Feltrinelli possiamo leggere i primi nove racconti, in cui è palpabile il grandissimo ingegno di Lupin, con il suo approccio ai furti che suona sempre come una sfida personale. Più il proprietario dei beni sente al sicuro i propri oggetti di valore, più Lupin sfrutta l'impossibilità di compiere il furto come una dimostrazione del suo ingegno, permettendosi persino di avvertire il malcapitato nobile di turno, predicendo la data esatta in cui avrebbe compiuto il colpo.
La scrittura dell'autore è abbastanza semplice nell'esprimersi, tant'è che non pare neanche uno scritto del secolo scorso. A complicare però la lettura arrivano i sotterfugi e i travestimenti di Lupin, che mandano in paranoia chiunque, persino il lettore. Sinceramente mi sono un po' perso in alcuni punti, rimangono comunque degli ottimi racconti, densi di colpi di scena e astuzia, quindi mi sento di consigliarvi questo testo, che infine è soltanto un'introduzione a questo meraviglioso personaggio.
Valutazione
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