Trama
Volevano salvare la memoria. L'hanno cancellata. Ma forse c’è ancora una speranza… Il traguardo di una vita. Finalmente il dottor Steadman può affermare di aver curato l'incurabile: l’Alzheimer. E ora che passerà alla storia, poco importa se, per ottenere quel risultato, ha deciso di correre un rischio enorme…
Una catastrofe globale. Nel giro di pochi giorni, miliardi di persone in tutto il mondo perdono la memoria a causa di un virus sconosciuto e altamente infettivo. Senza più nessun ricordo, uomini e donne agiscono solo in base all'istinto di sopravvivenza, spinti dalla fame e dalla paura. Le città sono al collasso, non ci sono più elettricità, acqua corrente, rifornimenti di cibo. I pochi immuni dal contagio si rifugiano in casa e pregano nel miracolo. Eppure c'è chi pensa che il miracolo sia già avvenuto: senza polizia e tribunali, è in vigore un'unica legge, quella del più forte…
L'ultima speranza. Il dottor Jamie Abbott sa di poter rimediare all'errore di Steadman, fermare l’epidemia e, così, guarire la sua stessa figlia. Ma per riuscirci ha bisogno dell’aiuto di Mandy Alexander, una sua amica e collega che vive a Indianapolis. Da Boston, è un viaggio di millequattrocento chilometri attraverso un Paese allo sbando, in cui il pericolo si annida ovunque. Jamie può solo sperare che ci sia ancora qualcuno là fuori che si ricordi cosa ci rende umani. Perché quando tutte le certezze crollano e la memoria evapora, è necessario unire le forze e agire, prima che la nostra civiltà diventi una tabula rasa…
Recensione
Un virus che colpisce la memoria
Parte abbastanza bene questo romanzo di Glenn Cooper, profetico considerato che è stato scritto un anno prima rispetto alla pandemia di Covid-19 che ha invaso le nostre vite. Ma più andavo avanti con la lettura più mi sono reso conto che non è stata un granché!
Le prime 100 pagine, di 500 totali circa, sono molto ben scritte e interessanti, anche se siamo già stati abituati a contagi, mascherine e tamponi.
Sono dedicate infatti a un virus capace di diffondersi molto velocemente e che non impiegherà molto a contagiare l'80% della popolazione mondiale, mentre il 20% ne è immune, grazie ad alcuni anticorpi sviluppati in passato attraverso un altro particolare virus influenzale molto meno pericoloso.
Questo nuovo virus contagia per via aerea e attraverso i fluidi corporei, compresa la saliva, e proprio come quello del covid causa febbre e nei casi più gravi la polmonite bilaterale. Ma c'è qualcosa di molto più grave, capace di rendere il pianeta terra un mondo completamente diverso, soprattutto a livello sociale.
Ed è qui che questo romanzo mostra tutto il sul dispotismo, inizialmente creato in laboratorio come cura per l'Alzheimer, il virus muta e diventa capace di blindare i ricordi degli infetti, rendendoli inutilizzabili.
Chi si ammala finisce per perdere persino l'uso del linguaggio e non è più capace di provvedere ai propri bisogni.
"Clean. Tabula rasa" è il titolo perfetto per descrivere la condizione umana dopo un'infezione simile. L'ammalato diventa un involucro vuoto che deve imparare tutto da capo, persino il proprio nome, capace di comprendere soltanto gli istinti primordiali, come la fame e l'attività sessuale, divenendo quindi un semplice animale, pericoloso per chi non è infetto, ma anche per chi lo è già.
Ma c'è una speranza! Il dottor Jamie Abbott ha capito come sintetizzare una cura creando un ulteriore virus capace di liberare nuovamente i ricordi imprigionati nella mente degli infetti.
Per farlo però deve raggiungere la dottoressa Mandy, un medico di sua conoscenza che ha l'altra metà della cura. Per riuscire a compiere la sua missione dovrà attraversare diversi stati degli USA, in un mondo ormai allo sbando, dove vige la legge del più forte.
La società, infatti, cade in uno stato d'anarchia in cui c'è chi decide di far parte di coloro che vuole tornare alla normalità e chi, malvagiamente, sfrutta la situazione per i propri scopi, delinquendo e, nel peggiore dei casi, istituendo dei veri eserciti composti dagli infetti addestrati a combattere, senza timori di pericoli, nè rimorsi, nè freni inibitori.
Jamie non sarà da solo in viaggio, lo accompagnerà la figlia Emma, infetta e regredita mentalmente allo stato di bambina nel corpo di un'adolescente. Toccherà a lui difenderla da una società sempre più egoistica, capace soltanto di precipitare in una spirale di violenza.
Ho apprezzato questo romanzo per essere riuscito, a parer mio, a mettere in risalto i lati oscuri di questa nostra società, a oggi tenuti a bada principalmente dalla legge. Non sono stato però felice della deriva che ha preso durante l'interminabile viaggio del protagonista. Perché Mandy la raggiunge, ma il viaggio non termina affatto!
Di virus e cura se ne parla davvero poco, la narrazione si fa invece impregnata di scene splatter e violenze sessuali che si potevano benissimo evitare. In tutto questo al protagonista succede qualsiasi cosa (precipita persino con un elicottero) come nei peggiori catastrofici film di serie B, ma riesce a sopravvivere e non solo, riesce persino a non rompere due fialette, utili alla cura, che tiene nella tasca dei pantaloni per tutto il tempo!
Il finale a dir poco deludente e frettoloso, neanche una decina di pagine dedicate alla scoperta della cura.
Sicuramente non il migliore dell'autore, lo sconsiglio!
Valutazione
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