Oltre a essere un autore, sono anche un lettore, così ecco a voi le recension dei libri che leggo. Non mancano opere di autori e autrici emergenti molto promettenti.
Ogni protagonista mi ha lasciato qualcosa di sè, e penso che ognuno di loro dimori nell'animo dell'autrice.
Uno di loro è l'avvocato Ferro, il protagonista bibliofilo che sembra odiare il Natale. Più che altro odia fare regali che non siano libri. Per lui i libri sono tutto, sono una vera e propria ossessione, perché è consapevole che non potrà mai leggere tutti i libri che vorrebbe leggere. Una vita non basta per leggere proprio tutto e noi lo sappiamo bene, ma l'avvocato Ferro non riesce a non pensare a ciò che è il limite di ogni lettore.
Ma i sopravvissuti ci sono stati e Ture Di Nardo era uno di loro, ed è proprio lui a conferire la sua testimonianza, attraverso anche dei video, all'omonimo nipote, amico dell'autore, che infine ci ha donato questa splendida opera, testimonianza di un'epoca, ma anche di una storia d'amore, quella fra Ture e Rosa, la cugina che ha scoperto di amare giusto poco prima di partire per la Russia.
Giovanni scopre quasi subito che la donna che vede esiste davvero, seppur non l'abbia mai conosciuta. Si chiama Patricia ed è morta in un incidente da pochissimi giorni. Il ragazzo, quindi, decide di approfondire la questione, convinto che i suoi sogni siano più vicini alla realtà di quanto si possa credere.
La trama è complessa e articolata, sicuramente un'ottima storia che spinge il lettore a continuare la lettura, spinto dalla curiosità di sapere se Oliver Twist avrà un riscatto dalla vita che gli è stata imposta.
Il protagonista è George Bowling, uomo di mezza età che, con la scusa di dover prendersi un giorno di riposo per andare a Londra dove lo aspetta la sua nuova dentiera, si lascia andare ai ricordi e alla nostalgia del passato.
Ma il lavoro non sarà l'unica cosa a tenerlo nelle vicinanze della misteriosa struttura, un'altra sua ragione diventerà Frieda, una cameriera incontrata il giorno del suo arrivo, che gli riserverà delle sorprese.
Un estratto spiegherà meglio di me il concetto: "«Certe cose, certi fatti, è meglio lasciarli nell'oscurità in cui stanno... Proverbio, regola: il morto è morto, diamo aiuto al vivo. Se lei dice questo proverbio a uno del Nord, gli fa immaginare la scena di un incidente in cui c'è un morto e c'è un ferito: ed è ragionevole lasciare lì il morto e preoccuparsi di salvare il ferito. Un siciliano vede invece il morto ammazzato e l'assassino: e il vivo da aiutare è appunto l'assassino."
I personaggi di questo classico sono tutti ben caratterizzati ed è ciò che mi ha fatto apprezzare moltissimo questo romanzo, riuscendo a farmi entrare nel cuore ognuno di essi. Spiccano fra loro i Laurence, nonno e nipote, vicini di casa ricchi non solo per via della loro posizione sociale, ma anche di cuore.
Un romanzo breve di tipo epistolare, in cui si leggono soltanto le lettere scritte da Maria, timida ragazza costretta a farsi suora, invia delle lettere a Marianna, sua cara amica, a cui confida il suo più grande segreto.
Jim partirà alla volta dell'isola insieme al capitano Smollett, comandante dell'Hispaniola, e altri personaggi ricchi di phatos e ben caratterizzati. Ma i pirati sono più vicini di quanto credano.
Lei la gente la sopporta e basta, ritenendola impura, estraniandosi quindi da chiunque per poter vivere in un mondo tutto suo e parlare con Doremì, la scimmia alata immaginaria che ha come unica amica. Ma, cosa ancora più strana, è la sua predisposizione per intuire i tratti caratteriali delle persone che non conosce nemmeno, per Sonia basta dargli un'occhiata per sapere molto di loro, quasi come se riuscisse a leggere nel pensiero.
In realtà, della malattia e del cancro se ne accenna soltanto, perchè non vuole essere un testo che ruota intorno alla disperazione e al dolore, ma bensì, vuol mostrare tutta la forza delle donne nel superare gli ostacoli della vita.
L'autore, con la sua scrittura tanto precisa e scorrevole (infatti il libro si legge in poche ore), mentre descrive le azioni di Virginia, posa l'accento sul reale problema, che è quello della ricerca del lavoro nella nostra società. Dove si viene quasi sempre scartati, anche perchè, a volte, si è troppo qualificati.