Oltre a essere un autore, sono anche un lettore, così ecco a voi le recension dei libri che leggo. Non mancano opere di autori e autrici emergenti molto promettenti.
Tra i racconti che ho preferito, sicuramente posso menzionare "Mafia", che con un aneddotto lascia comprendere il vero significato di questa parola, e come invada le nostre esistenze anche nelle cose più futili, e "Nessuno", che mostra quanto possa essere avaro l'uomo, nonostante la stessa avarizia lo esponga al rischio di perdere tutto.
"Io sono il vento" è un romanzo breve, o un racconto lungo, che si legge nel giro di un oretta, ma lascia un'eternità di piacevoli riflessioni. Il vento è la protagonista stessa, che si sente quasi volare da quando, sin da bambina, ha perso le gambe. La sua sedia a rotelle è l'unico prolungamento che le permette di toccare terra, per il resto non ha contatto con il suolo.
Il volume inizia subito con Shasta, un ragazzo di umili origini che fugge per non essere venduto dal padre adottivo a un potente guerriero del regno in cui vive. Trova l'occasione migliore quando conosce Bri, un cavallo parlante che si dice proveniente da Narnia, un regno in cui gli animali sono liberi e sanno parlare. I due si mettono in viaggio incontrando inoltre degli alleati, Aravis e Uinni, rispettivamente una ragazza e una cavalla anch'essa parlante.
La scrittura è sempre molto semplicistica e poco descrittiva e si focalizza più sugli eventi e gli stati d'animo dei diversi personaggi, l'unica nota stonata è la quasi totale assenza di descrizione durante la battaglia finale, mi sarebbe piaciuto leggere più particolari.
Devo dire che, pur essendo una lettura per ragazzi, mi ha preso tantissimo al punto che provvederò a continuare la sua lettura, scegliendo dalla mia libreria il secondo volume, il prima possibile.
Cosa che mi ha colpito molto è stata la nota a fine libro, dove l'autrice spiega da dove è nata la sua ispirazione, purtroppo da un fatto di cronaca vera, un piccolo trafiletto di giornale che non è riuscita a dimenticare. La notizia parlava di una bimba di quattordici mesi sacrificata da una setta, consegnata volontariamente dai genitori, ne è rimasta tanto sconvolta che ha pensato di scriverci su dei romanzi.
Questa volta i due avranno a che fare con un apparente tentativo di stupro nei confronti di una ragazza afroamericana di nome Geneva che, mentre è intenta a visionare dei documenti in un archivio, viene aggredita da un perfetto sconosciuto, la ragazza riesce a salvarsi, ma un uomo viene ucciso.
L'autore di certo ha inserito molto di suo all'interno degli otto racconti che vengono proposti tra le pagine di "In mia discolpa". I toni sono spesso crudi e forti, ma hanno quel senso di vero, di reale, soprattutto quando parla di noi scrittori emergenti, spesso bistrattati e visti come diversi dalla società che non accetta il diverso, colui che fa fatica ad allinearsi tra le file della normalità.
Un romanzo, secondo me, molto confusionario, che ha diviso persino i fan più accaniti del genere. Infatti, sembra che l'autore abbia voluto mettere in piedi delle spiegazioni troppo superficiali tanto per illuminare i punti oscuri della trilogia.
I temi trattati sono tanti, incluso la violenza sulle donne e il desiderio di maternità, ma troverete tanto altro tra le righe di questa raccolta. Alla fine sono presenti anche delle poesie.
Diverse avventure e pericoli dovranno affrontare i coloni dell'isola misteriosa che viene denominata in questo modo per gli strani avvenimenti che si susseguono, spinti da una forza benefica che, come un dio dell'isola, è sempre pronto a tirare i naufraghi fuori dai guai nei momenti di massima necessità.
Alessia è stata molto brava a costruire l'intrigo che ruota intorno alla vita di Angela, psichiatra e protagonista di questa storia misteriosa, che la vede indagare insieme al marito poliziotto, Max, sul caso di una bambina scomparsa.
Il passaggio per l'inferno si troverebbe proprio sotto gli occhi di tutti, lungo una linea retta immaginaria tracciata da setti santuari dedicati a San Michele, costruiti tra l'Irlanda e Istraele, passando ovviamente anche per l'Italia.
Sono passati nove mesi dal primo volume e Amaia si ritrova alla prese con la sua gravidanza, ormai al termine, e il caso di un uomo, Jason Medina, morto suicida nei bagni di un tribunale. Il condannato per l'omicidio della figlia, arrestato proprio dalla Salazar, ha scritto un biglietto indirizzato all'ispettrice con su scritta una parola all'apparenza senza significato: "Tarttalo"