Trama
Nella valle del Baztán infuria la tormenta mentre l'ispettrice Amaia Salazar deve indagare sull'omicidio di una neonata. È colpa di Inguma, il demone che ruba il respiro, dicono gli anziani della valle, perché lì, nel Nord della Spagna, tra i boschi della Navarra, entità misteriose e leggende ancestrali hanno ancora un grande potere sulle vite degli uomini. Ma non è così, chiunque può celarsi dietro quelle leggende tramandate di generazione in generazione, e l'ispettrice scopre ben presto che in quella zona, negli anni, ci sono stati altri casi di infanticidio accomunati da particolari inquietanti che non possono essere ignorati. Durante l'indagine, i traumi del suo passato paiono intrecciarsi con gli avvenimenti del presente e, nonostante il fiato dell'assassino sul collo, sempre più vicino, Amaia non ha intenzione di fermarsi, vuole fare i conti con gli incubi una volta per tutte...
Recensione
La fine di un'esaltante trilogia
E anche il terzo capitolo della trilogia del Batzan non mi ha per niente deluso, se non per la confusione amorosa della protagonista, Amaia Salazar, che perde un po' la retta via. Ma, per il resto, consiglio vivamente questa trilogia thriller che si immerge nel folklore spagnolo. Questa lettura mi ha fatto scoprire alcune creature pre-cristianesimo e messo di fronte a leggende stregonesche tipiche della valle del Batzan.
In "Offerta alla tormenta", un'altra neonata viene trovata morta e per l'ennesima volta si pensa che sia stato a causa della "morte improvvisa del lattante" come vengono chiamati i casuali decessi dei bambini in culla o, per chi crede nel folklore, è tutto da ricondurre a un demone che li uccide nel sonno. Ma Amaia sa che non può essere un caso, e stenta a credere a tali presenze demoniache, pensa invece che dietro a tutto ciò possa nascondersi la madre, ritenuta morta dai più, teoria a cui lei non crede finché non riuscirà a vedere il suo cadavere. Man mano che porterà avanti le indagini, verrà condotta verso qualcosa di più grande. Una setta che sacrifica i bambini con il consenso dei genitori.
Ogni tassello si riunirà ai precedenti due volumi e tutto sarà chiaro. Consiglio vivamente questa trilogia a tutti gli amanti del genere.
Cosa che mi ha colpito molto è stata la nota a fine libro, dove l'autrice spiega da dove è nata la sua ispirazione, purtroppo da un fatto di cronaca vera, un piccolo trafiletto di giornale che non è riuscita a dimenticare. La notizia parlava di una bimba di quattordici mesi sacrificata da una setta, consegnata volontariamente dai genitori, ne è rimasta tanto sconvolta che ha pensato di scriverci su dei romanzi.
Valutazione
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