Oltre a essere un autore, sono anche un lettore, così ecco a voi le recension dei libri che leggo. Non mancano opere di autori e autrici emergenti molto promettenti.
Posso dirvi però che la lettura può destabilizzare e creare sconforto o paura, a causa delle parole dell'autore che non accettano replica all'idea che la vita può essere l'abisso del vuoto e che Dio non esista. Questo prima di divenire superuomo (l'uomo che supera se stesso, e non l'uomo con i superpoteri), il Dio di se stessi, capace di plasmare il mondo in cui viviamo, creando il proprio mondo fatto di verità e felicità.
E chi meglio di Magnus Bane, il sommo stregone di Brooklyn, poteva essere presente ad ogni evento? Essendo metà demone e metà mortale, la sua vita è così durevole da attraversare le epoche. Possiamo quindi trovarlo in Perù nel 1791, durante la rivoluzione francese e nel bel mezzo del proibizionismo degli anni '20 a Manhattan, o ancora a Londra.
L'autrice riesce inoltre a descrivere la società nobile e povera della periferia palermitana, descrivendo gli usi, i costumi, le ricette e i rimedi, senza annoiare mai, inserendo tutto in un contesto più ampio che è la vita di Marianna, che vive pienamente dividendosi tra zio-marito, figli e libri, di cui si circonda nel perpetuo silenzio che la invade, ma che non le impedirà mai di vivere pienamente e di amare qualcuno che desidera con tutto il suo cuore.
Tra amici schizofrenici e scontri con gli zombie, in nome della sopravvivenza in un mondo distopico in cui si è costretti a vivere in colonie, viene analizzata la nostra società, dal futuro distopico sino al 2012, anno in cui "perdemmo di vista la luna" (per dirla con le parole dell'autore che riprende a sua volta un detto zen), inizia a diffondersi la Burundanga e gli smartphone diventano i protagonisti della nostra era.
Ed è qui che si intrecciano le loro vite, fatte di sogni, speranze e amori. Francesca si aggrappa disperatamente ad Anna, nel tentativo di soffocare la paura di un padre padrone e violento; sua madre, Rosa, anche lei succube del marito; la madre di Anna, Sandra, attivista di un partito politico con un marito che preferisce provare a fare soldi facili anziché lavorare.
Il tempo passa e man mano che Giacomo cresce, si rende conto di portare un peso dentro di sé: il senso di colpa. Fino al giorno in cui riuscirà a vedere suo fratello per quello che è, tanto da riuscire a entrare nel suo mondo, studiando i suoi comportamenti apparentemente senza senso, sino a immaginarsi il mondo fantasioso creato da Giovanni in cui dominano ancora i dinosauri ed, infine, riuscendo a svelare a tutti il proprio segreto.
Psiche, però, inizia a soffrire di solitudine e chiede quindi di poter vedere le sorelle. Le due donne sono imprigionate in matrimoni infelici e invidiose della sua bellezza, decidono quindi di darle dei consigli sbagliati per fargliela pagare, spingendola ad infrangere la promessa fatta ad Amore. Ma il resto della favola, fatta di amore, invidia e odio, come tutte le storie mitologiche, ve lo lascio scoprire a voi, sperando che vi abbia incuriosito.
Virginia Woolf, però, pensava che non fossero questi gli ostacoli più grandi, e che le donne avrebbero comunque potuto scrivere in gran segreto. Ciò che li ostacolava veramente, secondo l'autrice, era la mancanza del denaro e di una stanza tutta per sé dove chiudersi a chiave per potersi dedicare alla scrittura.
Questo libro, però, non parla soltanto di Bernard e dell'amore fraterno, ma anche dell'amore dell'autore per il teatro, infatti, ingloba nel testo, sotto forma di rappresentazione teatrale, una sua personale riduzione di "Bartleby lo scrivano", opera minore di Melville, molto più conosciuto per "Moby Dick".
Cardoso gli spiega una teoria molto interessante sulla congregazione di più anime presenti in ognuno di noi e sull'io egemone che si impone sugli altri. Secondo Cardoso, l'io egemone di Pereira stava cambiando e lui doveva soltanto lasciare che prendesse il sopravvento, così da gettarsi una volta per tutte alle spalle il passato.
Diversi principi parteciparono al ballo organizzato dal Re, e tra loro, giunto soltanto per suonare il proprio strumento, c'era anche Juan con il suo accordìon. La favola si trasforma ben presto in un amore tormentato a causa delle povere origini di Juan, con un epilogo che stupisce il lettore.
Circe, ritenuta un personaggio abbastanza malvagio nell'Odissea, viene presentata come una donna che ha passato l'infanzia a tentare di compiacere la famiglia, fallendo sempre miseramente, fino a che non viene esiliata dal padre Elios nell'isola di Eea, dove passa parte della sua immortalità a trasformare i viaggiatori che approdano sull'isola in maiali, e non per pura malvagità, ma per ottimi motivi.
L'autrice ha creato un mondo fiabesco, unico e alternativo, dove Principi Azzurri (non rigorosamente animati da cavalleria e bon ton), Principesse imprigionate nelle torri (non sempre contro la loro volontà), associazioni di cavalli bianchi (ormai stufi di fare le comparse), boschi incantati (con donne addormentate non proprio nel fior fiore dei loro anni) e persino associazioni segrete criminali (ma neanche tanto) decise a far saltare ogni lieto fine.
Tre amici, Luca, Andrea e Cassandra vengono sconvolti dall'aggressione brutale perpetrata nei confonti di Amélie, anch'essa loro amica. La ragazza è sotto shock e non ricorda nulla, l'unica cosa di cui è certa è che l'aggressore ha pronunciato il nome di Cassandra. Andrea è uno psichiatra molto abile, mentre Luca un poliziotto impulsivo, e saranno proprio loro a condurre le indagini per risalire all'aggressore, per evitare che anche Cassandra possa esserne vittima.