Trama
Quella che Dostoevskij tratteggia nel "Giocatore" è una vera e propria radiografia letteraria del vizio del gioco, un'istantanea dei modi in cui il demone dell'azzardo può possedere uomini e donne di età ed estrazione sociale diversa. Un'istantanea così vivida da spingere Sergej Prokofiev a trasformarla in un'opera omonima, caposaldo della lirica novecentesca. Nella fittizia cittadina tedesca di Roulettenburg va in scena, attorno a un totem fatto di fiches e casinò, un vero e proprio carosello di figure, dal giovane precettore Aleksej al vecchio generale, dall'anziana, ricchissima nonnina al cialtronesco marchese des Grieux, dalla graziosa Polina alla misteriosa mademoiselle Blanche. Succede di tutto, eppure nulla cambia e chi, come Aleksej, è posseduto dal gioco potrà guarire e redimersi, sì, ma solo "da domani".
Recensione
Un breve ma intenso classico russo
Chi mi segue da più tempo saprà già che non amo la letteratura russa, quindi, fan dell'autore, scusatemi se dico che questo breve romanzo di Dostoevskij mi ha annoiato un po'. Lo acquistai spinto dalla sua brevità e dallo sconto, ma è grazie alla prima che sono riuscito a portarlo a termine, questo è già un traguardo per me. Ma sarei disonesto nel non dire che, puntualmente, vengo affascinato dalla scrittura e dal recondito significato di diversi estratti che è possibile trovare soltanto nei libri di questo grande autore. Vi consiglio quindi di leggerlo, anche se saprete già che la vostra attenzione potrebbe avere degli alti e bassi, soprattutto se, come me, non amate lo stile dei russi.
Ma andiamo al romanzo: qui l'amore è il vero protagonista. L'amore tra i personaggi, anche se triste e quasi mai corrisposto, e l'amore per il gioco d'azzardo. Buona parte della trama si svolge infatti in un casinò in Germania, scenario in cui una nobile famiglia russa in decadenza spera nella morte della nonna, sita a Mosca. Infatti, il tragico evento ristabilirebbe gli equilibri finanziari della famiglia grazie all'eredità che lascerebbe l'anziana donna, così che il vecchio generale per cui lavora il protagonista, Aleksej Ivànovic, possa prendere in moglie una donna francese, mademoiselle Blanche. Il generale ha una figlia, Polina, che Aleksej ama alla follia, ma lei non corrisponde il suo amore, bensì, quest'ultima, ama un francese, des Grieux. In mezzo a questo intrigo amoroso c'è anche Mr. Astley, un timido inglese, anche lui innamorato di Polina.
Ma avviene ciò che nessuno immaginava, la nonnina, Antonida Vasil'evna, altezzosa e autoritaria, arriva in Germania e vuole divertirsi anche lei al casinò, nonostante non conosca il mondo del gioco d'azzardo. Perderà o vincerà? In ballo c'è la sua intera eredità, e ciò significa che in ballo c'è anche il futuro degli ereditieri.
Piccola ma interessante curiosità: stretto da una morsa di accordi contrattuali in cui l'autore si è visto in rovina a causa della mancanza di tempo per riuscire a scrivere i libri che aveva in scadenza (in pratica, se non avesse rispettato la scadenza per questo romanzo, avrebbe dovuto rinunciare ai diritti delle opere precedenti e quelle successive per diversi anni a venire), scelse di dettare "Il giocatore" a una stenografa così da poter avere il romanzo pronto prima di un mese, fu così che riuscì a terminarlo il giorno prima della scadenza e fu così che conobbe la sua seconda moglie, la stenografa.
Valutazione
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