Trama

A Josef K., un giovane impiegato di banca che conduce una tranquilla vita borghese, viene notificato di essere in arresto per una colpa misteriosa. Il giovane cerca di difendersi, ma non riesce neppure a sapere di che cosa precisamente venga accusato. Lenta ma inarrestabile, la macchina processuale invaderà a poco a poco tutta la sua esistenza finché, solo e abbandonato da tutti, Josef K. accetterà di soccombere. Scritto nel 1925, capolavoro della letteratura europea, "Il processo" è forse il romanzo di Kafka che meglio descrive l'angosciosa condizione dell'uomo in una società divenuta ormai troppo complessa, vissuta come un meccanismo implacabile e fine a se stesso, minacciosa e indifferente a qualsiasi autentico valore.

Recensione

Il Kafka forse più Kafkiano

Immaginate di alzarvi una mattina, vi bussano alla porta, voi aprite e in piedi sull'uscio trovate due sconosciuti che vi dicono che siete accusati di qualcosa e che rischiate l'arresto. Sono cose che capitano, soprattutto se si è colpevoli. Ma a Josef K., il protagonista di questo romanzo, accade di peggio.

I due tizi non gli dicono di cosa è accusato e Josef non lo verrà mai a scoprire, nonostante finisca persino dinanzi al giudice.

Josef mantiene la libertà di circolare e di incontrare chi vuole, ma le accuse non decadono e forse non decadranno mai, fino al giorno della sentenza.

L'uomo cerca quindi di svelare il mistero della propria accusa, rimanendo fermo nell'idea di non avere nessuna colpa e di non aver commesso alcun reato.

Diversi saranno i personaggi che lo spingeranno a riflettere; i più interessanti sono, a mio avviso, un pittore che dipinge i giudici e il prete della prigione, utili soprattutto a trasmettere il senso del romanzo stesso.

Un grande romanzo, definito il più bello scritto da Kafka, e grande metafora del mistero stesso della vita. Si intuisce, infatti, che la colpa di Josef è quella di essersi interrogato sul senso della vita, e che, rimanendo senza alcuna risposta valida, si ritrova dinanzi al più grande giudice, il nostro Io, capace di imprigionarci con le misteriose catene della propria esistenza.

Consigliato soprattutto agli appassionati di filosofia.

Valutazione

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