Trama

Un uomo di nome Pozdnysev durante un viaggio in treno confessa a uno sconosciuto la propria colpa segreta. Ricorda di aver presentato alla moglie un avventuriero, gran seduttore e abile musicista, dando così inizio a un gioco che si rivelerà tragicamente beffardo. Via via sempre più sospettoso una sera, mentre la coppia esegue in perfetta sintonia la Sonata a Kreutzer di Beethoven, Pozdnysev accantona ogni dubbio. Spinto dalla gelosia uccide la moglie per un tradimento in realtà mai avvenuto e senza rendersi conto del terribile malinteso. Pubblicata nel 1891 dopo numerose revisioni, la "Sonata a Kreutzer" è tra le opere più significative dell'ultimo Tolstoj. Dura requisitoria contro le ipocrisie nascoste della vita coniugale, racconto quasi dostoevskiano per la ricerca delle motivazioni più oscure dei gesti umani, si presenta come la testimonianza spietata di una storia che potrebbe essere vera. "Scritta con cattiveria", come ebbe a dire Sonja Tolstoj, la "Sonata a Kreutzer" rimane un invito spregiudicato a riflettere sulla morale, le grandi passioni e i loro effetti.

Recensione

Il racconto di un uxoricida

Nonostate il contenuto di questo breve romanzo possa far storcere il naso, ci apre letteralmente al pensiero finale di Lev Tolstoj, sul matrimonio e sulla società, nonché sulle proprie scelte di vita e di religione. Facendoci rendere conto che la società odierna non è poi cambiata poi così tanto nonostante sia passato un secolo e mezzo da questo scritto. Quantomeno per quel che riguarda la vanità della donna e la sessualità dell'uomo.

Per fortuna oggi non è più possibile uccidere il coniuge e farla franca soltanto perché la vittima aveva commesso adulterio. Ma immaginiamo di essere ancora nel diciannovesimo secolo e di essere su un treno in compagnia di un uomo che, legalmente a piede libero, racconta i motivi che lo hanno portato ad uccidere la propria moglie, nonostante debba fare i conti con la coscienza.

Ecco cosa è questo breve romanzo, un racconto surreale, che vuole dare un senso alla sessualità dell'uomo e che analizza la società e ciò che ritiene giusto o sbagliato. Sino a quasi voler dimostrare quanto la scomparsa della razza umana sia nei piani di Dio.

Il pensiero di Tolstoj è visionario eppure molto ragionato, ma allo stesso tempo estremista, tant'è che ci si ritrova a prenderne le distanze.

Rimane comunque una lettura molto particolare, che consiglio.

Valutazione

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