Trama
Bologna, 1992. Alex D., diciassette anni, figlio modello della buona borghesia, decide di "uscire dal gruppo", di rompere gli schemi, di fare un "salto" fuori dal "cerchio che ci hanno disegnato attorno". In una parola, cresce. Lo fa attraverso le pedalate disperate su in collina, la musica furibonda dei Sex Pistols e degli Hot Chili Peppers, l'amore di Adelaide, la sofferenza per la perdita dell'amico Martino... Senza gesti eclatanti, Alex volta le spalle a tutto e a tutti, in nome di un presente libero e felice, di una umanissima richiesta di autenticità. "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" è ormai un piccolo classico contemporaneo, un libro che ha fatto la storia dell'editoria italiana. Nelle pagine di questo romanzo-manifesto adottato da più generazioni di adolescenti, un autore giovanissimo ha raccontato gli smarrimenti e gli ardori dei diciott'anni: una storia fresca e intensa, narrata senza filtri da una voce nuova, capace di fondere rabbia e ironia.
Recensione
Con un salto, fuori dal gruppo
Un breve romanzo che ha la capacità di rendere il lettore nostalgico, perchè parla di primi amori, amori platonici, parla dell'adolescenza e degli anni '90, dei walkman e delle vecchie buone lettere.
Parla di quella grande voglia, che forse un po' tutti noi abbiamo avuto, di uscire dal gruppo, definitivamente. Di essere qualcosa di diverso rispetto agli altri, di non omologarci, senza che il gruppo ci punisca.
Alex ci riflette così tanto da esserne ossessionato, Alex che ama Aidi, che però non lo corrisponde pienamente, Alex che si chiede come mai Jack Frusciante sia uscito dal gruppo dei Red Hot Chili Peppers, che si chiede come può uscire dal proprio gruppo, dalla propria vita.
Un suo amico, Martino, riesce ad uscire dal gruppo, ma imboccando una strada sbagliata.
Un romanzo che non potete fare altro che amare, soprattutto se non siete più dei giovincelli, che è una fotografia di un tempo ormai andato, e con esso le sue emozioni.
Valutazione
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