Trama
Ambientato durante la Seconda guerra mondiale, il romanzo ha come protagonista Bruno, un bambino tedesco di Berlino che la vita porta lontano dalla sua città, lontano dal mondo che conosce, dagli amici e dagli affetti, per condurlo di fronte a un reticolato destinato a cambiare nel profondo la sua vita.
Un reticolato al di là del quale si consuma una delle più grandi e orribili tragedie dell'umanità: lo sterminio degli ebrei nel campo di Aushwitz. Ma anche un reticolato che vedrà nascere un'amicizia sincera e unica tra il bambino tedesco Bruno e il bambino ebreo Shmuel.
Recensione
La shoa con gli occhi di un bambino
John Boyne è riuscito nell'impresa di mostrarci l'orrore dei campi di concentramento e del razzismo, mettendosi nei panni di un innocente bambino tedesco che fa amicizia con un suo coetaneo ebreo, al di là di una recinzione, dove possiamo soltanto scorgere alcune delle brutalità di Auschwitz. Notevole la differenza che si denota tra il bambino tedesco e gli adulti che invece sono consapevoli di ciò che sta accadendo, come a volerci far ragionare su quanto fossero inconcepibili e innaturali quegli eventi, tanto da non essere compresi da un bambino di nove anni.
Questo breve romanzo è un libro per ragazzi, quindi può essere letto da chiunque senza creare molta angoscia. Anzi, l'autore riesce ad ammorbidire qualcosa di terribile grazie a una narrazione che ci lascia immaginare cosa davvero è successo nell'era nazista. Comprendo che sia complicato che oggi possa ricapitare tutto questo allo stesso modo, ma ho paura che il nostro paese possa prendere una direzione che gli si possa anche soltanto avvicinare. Sento e vedo troppa gente che è convinta che il nuovo che avanza sia differente dal vecchio che non è mai cambiato.
Valutazione
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