Trama
Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti, il giovane David Martín cova un sogno, inconfessabile quanto universale: diventare uno scrittore. Quando la sorte inaspettatamente gli offre l'occasione di pubblicare un suo racconto, il successo comincia infine ad arridergli. È proprio da quel momento tuttavia che la sua vita inizierà a porgli interrogativi ai quali non ha immediata risposta, esponendolo come mai prima di allora a imprevedibili azzardi e travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti, lungo le strade di una Barcellona ora familiare, più spesso sconosciuta e inquietante, dai cui angoli fanno capolino luoghi e personaggi che i lettori de "L'ombra del vento" hanno già imparato ad amare. Quando David si deciderà infine ad accettare la proposta di un misterioso editore - scrivere un'opera immane e rivoluzionaria, destinata a cambiare le sorti dell'umanità -, non si renderà conto che, al compimento di una simile impresa, ad attenderlo non ci saranno soltanto onore e gloria.
Recensione
Una misteriosa Barcellona degli anni '20
Ed eccoci al secondo volume della tetralogia de "Il cimitero dei libri dimenticati" di Zafon.
Ho letto "L'ombra del vento" diversi mesi fa e finalmente sono riuscito a recuperare anche "Il gioco dell'angelo".
Anche questa è stata una lettura particolare, tenebrosa e maledetta, come maledetti sembrano essere tutti i protagonisti di questa serie di romanzi thriller con svariati elementi gotici.
David Martin è un uomo che ha avuto sin dall'infanzia una vita travagliata, con un padre ucciso davanti ai suoi occhi. Una vita che lo trascina sino a che non si impegna come autore che scrive sotto pseudonimo e il suo desiderio più grande diventa quello di affermarsi con il proprio nome.
Il suo primo romanzo, che riporta la sua sigla, si rivela però un grande fiasco ed è così che fa la conoscenza di Andreas Corelli, editore enigmatico che gli promette di realizzare il suo desiderio, in cambio però, Martin deve scrivere per lui un libro sacro. Sarà l'inizio della sua dannazione.
A complicare le cose ci sono anche i sentimenti, è infatti innamorato di Cristina, donna che non ricambierà il suo amore. Trova però conforto in Isabella, una giovane donna che conosceva sin da bambina e che vorrebbe imparare anche lei l'arte della scrittura. Tra i due nasce un forte rapporto di amicizia e odio, perché Isabella diventa un uragano all'interno della vita solitaria e monotona che accompagna Martin.
Vi sono altri personaggi in questo romanzo che hanno la loro importanza e tra questi c'è anche il signor Sempere, già incontrato nel primo volume della tetralogia.
Una cosa che mi è piaciuta davvero tanto è stata appunto la possibilità di vivere i collegamenti con il primo volume, senza contare l'atmosfera cupa e gotica che apprezzo sempre molto.
D'altro canto credo di aver apprezzato meno questo volume rispetto al precedente, forse perché troppo complesso. Rimane comunque un gran bel libro, denso di significati, soprattutto per chi ama scrivere.
Il finale l'ho apprezzato molto, soprattutto perché si collega benissimo con "L'ombra del vento".
Consigliato a chi conosce già lo stile dell'autore.
Valutazione
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