È disponibile su Amazon il mio nuovo romanzo in versione cartacea, eBook e Kindle Unlimited, il terzo volume della mia trilogia giallo gotica dal titolo: “Sul viale delle ombre - La chiave dell'eternità”.
Editing a cura di @attimi_di_libri che ringrazio tantissimo per avermi accompagnato in questo bellissimo viaggio.
È disponibile su Amazon il mio nuovo romanzo dal titolo "L'Ultimo Hotel" in versione cartacea, eBook e Kindle Unlimited.
Editing a cura di @attimi_di_libri che ringrazio tantissimo per avermi accompagnato in questo bellissimo viaggio.
Trama:
Basta una piccola distrazione a trasformare un solitario viaggio in auto in un incubo da cui non sarà facile risvegliarsi. Brian percorreva spesso quel tratto di bosco nel Maine. Ma un giorno, vittima di un incidente stradale, solo con sé stesso e senza i mezzi necessari per chiamare aiuto, si trova costretto a cercare rifugio. Ed ecco che, tra la nebbia, scorge l’Ultimo Hotel. Un edificio in disuso, in cui abitano solo un anziano custode e sua nipote.
Trama:
Basta una piccola distrazione a trasformare un solitario viaggio in auto in un incubo da cui non sarà facile risvegliarsi. Brian percorreva spesso quel tratto di bosco nel Maine. Ma un giorno, vittima di un incidente stradale, solo con sé stesso e senza i mezzi necessari per chiamare aiuto, si trova costretto a cercare rifugio. Ed ecco che, tra la nebbia, scorge l’Ultimo Hotel. Un edificio in disuso, in cui abitano solo un anziano custode e sua nipote.
Non sono sicuro del fatto che non sia mai stato scritto un romanzo con assenza di dialoghi, ma sono convinto che i dialoghi rendano più efficace la narrazione di qualsiasi romanzo.
Infatti, i dialoghi sono utili soprattutto a mandare avanti la narrazione, snellendola rapidamente e intrattenendo maggiormente il lettore, che spesso non ha voglia di leggere interminabili descrizioni o informazioni dettate direttamente dal narratore.
I dialoghi sono efficaci quando, appunto, il narratore non entra in scena, ma lascia che siano i personaggi da lui creati a portare avanti il romanzo, fornendo le giuste informazioni al lettore nel momento più adatto.
Di sicuro non sarò il primo e neanche l’ultimo a parlare della regola di scrittura “Show, don’t tell”, è infatti un argomento ampiamente affrontato anche nel nostro paese dai blogger letterari e da tutti gli addetti ai lavori nel mondo dell’editoria, già conosciuta quindi dagli autori e dalle autrici più affermate. È bene però che ne venga a conoscenza anche chi sta mettendo i piedi per la prima volta nel mondo della scrittura, ma anche da chi ha già pubblicato diversi romanzi, ma non ha ancora molta dimestichezza con questa abilità, anche perché non è facile da apprendere e da dosare nel mondo più corretto.
“Show, don’t tell” si traduce letteralmente in: “Mostrare, non raccontare”. Detto così non è facile coglierne il significato, ma proverò con questo articolo a spiegarvi come è possibile mostrare qualcosa al lettore senza raccontare.
Il mostrare senza raccontare si può spiegare con il lasciar comprendere al lettore ciò che lo scrittore vuole mettere a sua conoscenza, tentando però di non descrivere la situazione in maniera diretta, bensì lasciando che il lettore ci arrivi da sé.
Tale metodo di scrittura genera nel lettore una maggiore emotività, come se stesse assistendo a una scena cinematografica, riuscendo così a tenerlo incollato alle pagine. Il lettore acquisisce quindi delle informazioni che lui stesso intuisce o deduce, mentre lo scrittore smette di raccontare per filo e per segno, descrivendo ogni cosa e puntualizzando su tutto, ma bensì diventa una sorta di guida che lascia scoprire al lettore le intenzioni della propria opera.
La scelta del titolo non è qualcosa di semplice, bisogna pensarci accuratamente e deve rispettare alcuni parametri secondo me essenziali.
Deve avere un certo impatto, descrivere con pochissime parole l’opera, ma soprattutto, deve vendere.
Il titolo è importante perché è uno tra i primissimi elementi che arriva ai potenziali lettori, se non incuriosisce nell’immediato allora avrete perso svariate vendite. Deve suonare bene e lasciare già immaginare qualcosa, come un’istantanea proiezione dell’intera opera.
Il titolo deve inoltre contenere il genere letterario dell’opera, cioè devono esserci parole che rimandando al genere in cui ricade.
Giunti sino a questo punto saprete già in quale luogo ed epoca verrà ambientata la vostra opera, quindi bisogna adattarla assecondando l’ambientazione. La mole di documentazione dipenderà dal genere dell’opera e dai temi trattati, potreste definire il tutto cavandovela con poco oppure impiegare settimane, o addirittura mesi, dietro ad altri volumi capaci di far luce su cose che non avete mai studiato e che non potete fare a meno di imparare. Dipenderà tutto da voi, ma è essenziale sapere che più vi documenterete e più l’opera ne sarà arricchita, rendendola più vera e credibile.