Ciò che si evince di più, è la straordinaria dote dell'autrice, capace di capire le persone, di essere così empatica da creare personaggi veri, riuscendo a mettersi quasi al loro posto nonostante non abbia vissuto realmente nei loro panni.
Scritti forse quasi per gioco, questi appendici alla saga vogliono completarla, ad esempio, spiegando ai lettori i retroscena e la nascita del più famoso gioco del mondo magico: il Quidditch. Con le fiabe di Beda il bardo, invece, si acquisiscono morali non molto differenti da quelle che vengono insegnate attraverso le fiabe Babbane. Mentre il terzo libricino è un vero e proprio bestiario del mondo magico.