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Elena Piras al Salotto degli Scrittori - Intervista

elena piras al salotto degli scrittori intervista

1. Ciao Elena e benvenuta nel Salotto degli Scrittori, accomodati pure. Tu sei una di quelle scrittrici che ama spaziare nei generi e nelle attività, infatti non ti limiti soltanto a scrivere e leggere, ma offri persino servizi di editing e dispensi consigli di scrittura ad altri autori e autrici emergenti. Quindi inizierei con il chiederti, perché fai ciò che fai? Cosa provi durante tutte queste tue attività legate al mondo dell’editoria?

Ciao Enrico e wow che bella domanda! Scrivere sicuramente mi permette di dare sfogo alla mia fantasia e creatività e di immergermi in realtà diverse, spesso mi aiuta anche a sfogarmi dallo stress quotidiano. Editare, consigliare e aiutare gli autori nelle loro opere invece, mi gratifica! Pensare di poter contribuire a realizzare un sogno di un'altra persona è qualcosa di unico, quel libro diventa anche un po' tuo, e quando arrivo alla fine, mi sento soddisfatta. Quando l'autore mi ringrazia ed è felice del risultato, io mi sento realizzata e utile e inoltre questo lavoro, oltre a stimolare la mente e farti riflettere, ti dà modo di conoscere tante persone, di instaurare rapporti, di crescere anche personalmente e imparare tante cose sia sulla vita sia sugli argomenti che vengono trattati nei manoscritti, perché quando editi devi anche fare ricerche per appurare che ciò che è scritto sia vero. Insomma, è un mondo fantastico anche se molto difficile.

 

2. Quindi il servizio di editing ti mette a tu per tu con i testi degli altri scrittori e scrittrici, e in relazione con loro stessi. Oltre al fatto di doverti documentare, hai avuto anche qualche difficoltà con chi ama scrivere durante lo svolgimento di questa tua attività? E, secondo te, quali sono i tratti distintivi di un buon editor?

Dal mio punto di vista cerco sempre di pormi in modo delicato per non urtare la sensibilità dell'autore con cui lavoro, questo lo faccio sempre, sia per l'editing, per il coaching e per le schede di valutazione. So cosa significa scrivere, l'impegno e la dedizione che ci si mette, per cui non è utile demolire o demoralizzare la persona, deve essere sempre un confronto costruttivo. Con questo approccio, per ora, non ho mai avuto difficoltà, ci si parla e si trovano compromessi per ciò che è meglio per la storia, soprattutto partendo dallo scrittore e da ciò che lui vuole.
Questo è quello che dovrebbe fare un buon editor, sapere ascoltare e "vedere" esattamente ciò che l'autore vuole esprimere e accompagnarlo nel suo viaggio.

 

3. Quando hai iniziato a leggere e quale autore/autrice pensi ti abbia aperto a questo mondo? Quale genere di lettura rientra nella tua confort zone?

Difficile dire con esattezza, leggo da quando sono bambina, dalle scuole elementari direi. Ho sempre letto di tutto da romance, a thriller, a gialli. Da piccola leggevo anche i piccoli brividi! Non c'è quindi un solo autore... Il mio genere preferito è commedia romantica e il thriller soprattutto psicologico.

 

4. Per quanto riguarda invece la scrittura, cosa ti ha incoraggiato a scrivere le tue prime storie, e cosa ti spinge oggi a continuare questo tuo percorso?

La dilogia "Il coraggio di tornare a vivere" l'ho scritta perché volevo finalmente buttarmi e mettere in gioco me stessa, volevo denunciare un tema importante: la violenza sulle donne, fisica e psicologica, per tentare di sensibilizzare le persone.
Al momento ho tantissime idee per svariate storie ma mi sono fermata, purtroppo non ho il tempo per poter fare tutto e ho messo da parte la scrittura per dedicarmi allo studio, i corsi e l'editing. Ottengo più soddisfazioni e mi piacerebbe tanto che diventasse la mia prima professione.

 

5. La violenza sulle donne è un tema importante. Il bisogno di parlarne nasce da un’esperienza vissuta in prima persona o da qualcuno che ti è vicino?

Nasce dal fatto che purtroppo sento sempre più esperienze attorno a me, amiche, conoscenti, programmi alla tv e continue morti di donne che denunciano e non vengono tutelate.

 

6. Alle donne che leggono questa intervista potrebbe interessare molto l’argomento. Al di là della violenza fisica, che è più evidente, potrebbero temere di essere vittima di violenza psicologica a livello inconscio. Hai mai avuto modo di ricevere un parere su questa tua dilogia da qualcuno che versa in tali condizioni? E se sì, puoi raccontarci quanto sia stata utile per lei la tua opera?

Sì, mi è capitato più di una volta. Parecchie ragazze, dopo aver finito di leggere il romanzo, mi hanno contattata e si sono confidate con me su vicende personali che hanno dovuto affrontare. Mi hanno detto che ho affrontato l'argomento descrivendo esattamente le sensazioni che loro avevano provato nella realtà. Per fortuna, erano tutte ragazze che avevano vissuto violenza in relazioni passate (almeno così mi hanno spiegato). È stato comunque difficile ascoltare le loro storie e non ti nascondo che ogni tanto ho anche versato qualche lacrima. Credo che per loro sia stato doloroso leggere il mio romanzo e rivivere nella mente determinate situazioni, non so se invece, per qualche ragazza possa essere stato un aiuto per reagire, lo spero davvero tanto

 

7. Sono convinto che sei stata d’aiuto a tante di loro con i tuoi scritti. Ma non ti limiti soltanto a scrivere romanzi e racconti, tra le tue pubblicazione esistono persino delle favole per bambini, e oltretutto hai un profilo Instagram dedicato esclusivamente a questo ramo della tua attività di scrittrice. Cosa ti ha spinto a intraprendere anche questa avventura? Hai avuto buoni riscontri in termini di vendite e recensioni per questo genere?

Allora, partiamo dal fatto che la storia della Strega Coletta mi è servita tantissimo per uscire da un blocco che avevo. Volevo allegria, semplicità e qualcosa di buffo per staccare la spina. Io adoro disegnare e mi rilassa tantissimo, per cui ho pensato di unire scrittura e arte per creare qualcosa di diverso, soprattutto perché i disegni in bianco e nero possono essere colorati dai bambini. La prima avventura è nata da un incubo per poi essere trasformata in qualcosa di più idoneo per i piccini, compresa filastrocca e indovinello finale.
La seconda favola invece voleva essere qualcosa di più ampio che facesse partecipare più personaggi, anche maschili, perché solo dopo mi sono resa conto di aver inserito solo figure femminili nel primo volume.
Il primo volume ha destato molta curiosità e tanti bimbi mi hanno scritto letterine, mandato vocali e messaggi.
Il secondo invece, pochissime vendite e riscontri.

 

8. Posso immaginare quanto tutto ciò non ti abbia invogliato a continuare le avventure della Strega Coletta. Scrivere e disegnare di per sé è già molto soddisfacente, ma deve esserlo anche in relazione alle vendite e quindi con un riscontro da parte del pubblico. Quali tecniche utilizzi per promuovere e vendere le tue opere? Hai qualche consiglio particolare da dare a chi si è appena affacciato a questo mondo?

Creo post con estratti, chiedo segnalazioni ai vari blog o ai profili che mi vogliono aiutare, ogni tanto faccio qualche sponsorizzata, metto spesso in promozione i romanzi, e a volte li metto anche gratuiti. Questo è quello che ho sempre fatto, non regalo più i miei libri (a parte a qualche persona fidata) poiché in passato ci ho solo perso soldi, preferisco fare offerte e chi è veramente interessato li acquista.
Altri consigli purtroppo non ne ho, anzi, mi piacerebbe averli da chi riesce a ottenere tante vendite, perché sono sincera, per me è molto difficile.
Ho creato anche un post ultimamente sul malcontento tra autori e demotivazione. Sempre più autori che seguo mi esprimono insoddisfazione e demoralizzazione a riguardo. Tanti soldi investiti e pochissime vendite. Siamo dei piccolissimi pesciolini in un oceano, ahimè

 

9. Hai avuto quindi delle esperienze negative in tal senso. Dalle tue parole si evince già che sei un’autrice self publishing, consiglieresti ancora questo metodo di pubblicazione o ritieni più proficuo rivolgersi a una CE? Quale dei due metodi consigli? Li hai provate entrambi?

Credo sia un mondo difficile in tutti i casi. Sicuramente il fatto di essere un'autrice che diversifica tanto i generi e il target di riferimento non aiuta per le vendite.
Pubblicare in self ha i suoi pro e i suoi contro così come affidarsi alle CE. Sono scelte da valutare, io sono una che non sa aspettare e ama fare tutto da sé per cui la mia scelta è caduta sul self per questo.
Le CE affidabili (intendo che facciano editing, promozione e contratti corretti verso gli autori) sono pochissime.
Il consiglio che voglio dare agli emergenti è di valutare bene ma di non andare da quelle a pagamento.

 

10. La tua attività di coaching dispensa sempre consigli utilissimi a noi autori e autrici emergenti, pensi che qualcuno abbia iniziato a scrivere invogliato dai tuoi consigli? Cosa ti dà maggiore soddisfazione da questa tua attività?

Intanto ti ringrazio per il complimento e ne sono entusiasta, lavoro duramente anche per la creazione dei contenuti sul mio profilo e non è facile visti i molteplici impegni!
Per quanto riguarda la tua prima domanda ti dico che un'autrice che aveva avuto un blocco, confrontandosi con me è riuscita a riprendere a scrivere e ogni volta che la sento mi si riempie il cuore di gioia, anche perché è molto brava.
Ciò che mi gratifica di più è la felicità degli autori alla fine delle nostre collaborazioni, le parole di gratitudine che hanno nei miei confronti e i rapporti che si creano con loro.
Si cresce e si hanno sempre più stimoli ad andare avanti e questo per me è importantissimo.

 

11. Come hai appena detto, le tue attività ti impegnano molto, per non parlare del lavoro e della vita privata, qual è il segreto per gestire tutto al meglio?

È difficile, io cerco di essere super organizzata al dettaglio. Ho la mia splendida agenda dove scrivo tutto, altrimenti potrei impazzire e cerco sempre di dedicare tutti i ritagli di tempo disponibili per incastrare al meglio ogni cosa. Mi piacerebbe avere giornate di 36 ore per fare tutto.

 

12. Hai un sito internet che è anche un blog, quanta visibilità pensi di ottenere, grazie a questo strumento, per la tua attività di editor e di scrittrice?

Per quanto riguarda l'attività da editor funziona abbastanza bene, qualcuno mi ha contattata grazie alle promozioni inserite su schede di valutazione e sconti.
In quanto autrice, sinceramente, non credo funzioni più di tanto.
Per le recensioni agli altri autori invece non saprei.
Attivando la newsletter arrivano le mail agli iscritti rispetto a quanto pubblico ogni settimana e le percentuali di click sono buone.
Spero che sia utile soprattutto per gli autori perché ho inserito molte guide utili per il self publishing e tanti consigli.

 

13. Il tuo profilo Instagram è molto ordinato e costruito con una grafica accattivante, quanto tempo impieghi nella realizzazione grafica dei tuoi post? Così facendo credi di avere un rendimento migliore rispetto a chi fotografa le copertine dei libri?

Grazie mille!
All'inizio era un casino, non c'era ordine né un senso logico nei feed dei miei profili, poi confrontandomi con una ragazza che ne capisce un po' di social, ho deciso di ascoltarla e sistemare la grafica.
Sì, ci vuole tempo, impegno e soprattutto tante idee per poter creare contenuti costruttivi perché se ciò che posti non interessa o non crea riflessioni o spunti la gente non si ferma a leggere o commentare.
Ormai è tutto frenetico, le persone non hanno tempo e non hanno voglia di leggere e interessarsi, se c'è una bella grafica si ha più possibilità e inoltre l'ordine dà idea anche della professionalità e dell'impegno.

 

14. La gestione dei social, del sito, le copertine e l’editing delle tue opere sono attività che gravano interamente su di te o collabori con qualcuno?

Faccio tutto da sola a parte l'editing e correzione per le quali mi sono fatta aiutare da persone valide, oneste e soprattutto sincere e schiette.

 

15. Quali sono i tuoi progetti futuri nel campo dell’editoria? Hai già detto che con la scrittura sei ferma al momento, puoi però rivelarci il tema del tuo prossimo romanzo nel caso trovassi il tempo per scriverlo?

Mi piacerebbe terminare di scrivere lo spin off della dilogia "Il coraggio di tornare a vivere" dal titolo "La vita di Sofy" poi ho altre tre trame, un thriller, un libro di narrativa che ho già iniziato a scrivere qualche tempo fa (la storia di due fratelli) e una commedia romantica. Chissà se riuscirò.

 

16. Siamo giunti alla fine di questa interessante intervista, ma ho un'ultima domanda da porti. Oltre a quelle già elencate, hai altre passioni al di fuori del mondo editoriale?

Amo la pallavolo, quando ci gioco mi sembra di volare e mi manca tantissimo! Ma non si può fare tutto, a qualcosa bisogna rinunciare.
Ti ringrazio Enrico, sei stato davvero gentile e le tue domande molto interessanti e originali!

 

Grazie a te per aver partecipato alla prima intervista nel Salotto degli Scrittori.

Letto 207 volte Ultima modifica il Domenica, 11 Settembre 2022 19:40

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